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Sicurezza psicologica nello sci alpino: un fattore chiave per benessere e performance
- 6 ottobre 2025
- Posted by: carlotta.ferrari01
- Categoria: Articoli

Sentirsi liberi di sbagliare, chiedere aiuto, esprimere un’opinione senza timore di giudizio: è questa la base della sicurezza psicologica. Un concetto che negli ultimi anni è diventato sempre più centrale anche nello sport, ma che spesso viene associato esclusivamente agli sport di squadra. In realtà, la sicurezza psicologica è fondamentale anche in discipline considerate individuali, come lo sci alpino, dove l’atleta, pur gareggiando da solo, vive gran parte del percorso in gruppo, a stretto contatto con allenatori, dirigenti e compagni di squadra.
Cosa intendiamo per sicurezza psicologica?
Il termine nasce dalla psicologia organizzativa, dove viene definita come una condizione in cui le persone percepiscono di poter agire, proporre idee o mostrare vulnerabilità senza temere ripercussioni negative (Edmondson & Lei, 2014). In ambito sportivo, questa sensazione si declina nella propensione ad esprimere dubbi, emozioni e difficoltà senza paura di venire giudicati, esclusi o penalizzati. La sicurezza psicologica è stata associata a una serie di esiti positivi, come il miglioramento del benessere emotivo, l’aumento della motivazione e una maggiore resilienza agli imprevisti (Vella et al., 2024). Ma questi benefici sono validi solo per chi gioca in team? Tutt’altro.
Sci alpino: un ambiente co-attivo
Nello sci alpino si gareggia individualmente, ma si vive e ci si allena in gruppo. La preparazione atletica, la condivisione degli spazi, le trasferte e le competizioni creano dinamiche sociali complesse (Kim et al., 2024). Gli sciatori, specialmente a livello agonistico, trascorrono intere stagioni in stretta convivenza con gli stessi compagni e staff tecnici, costruendo relazioni che influenzano in modo significativo la loro esperienza sportiva. In questi contesti, sentirsi psicologicamente sicuri significa sapere di poter comunicare apertamente con i propri allenatori, di poter esprimere disaccordo senza timore, di non dover nascondere errori o momenti di fragilità. Quando ciò accade, gli atleti tendono a sviluppare maggiore fiducia, maggiore motivazione e una più alta tolleranza allo stress. Al contrario, in ambienti percepiti come rigidi, giudicanti o competitivi in modo malsano, possono prevalere ansia, senso di isolamento e chiusura emotiva.
Costruire un clima sicuro: la responsabilità dell’ambiente
La sicurezza psicologica non nasce per caso. È il risultato di un contesto costruito con cura, dove il rispetto, l’ascolto e la fiducia sono valori concreti e praticati. Gli allenatori svolgono un ruolo chiave in questo processo. Quando un tecnico è capace di ascoltare senza giudicare, valorizza l’atleta come persona e non solo per i risultati, e accetta l’errore come parte del percorso di crescita, creando così un clima in cui è più facile sentirsi al sicuro (Smith et al., 2023). Anche i compagni di squadra e colleghi giocano però una parte fondamentale. Il rispetto reciproco, la disponibilità al confronto, la solidarietà nei momenti difficili rafforzano il senso di appartenenza e riducono il rischio di esclusione sociale o isolamento emotivo.
In sintesi, la sicurezza psicologica è favorita da:
- comunicazione aperta e rispettosa da parte degli allenatori;
- relazioni di fiducia tra compagni;
- aspettative chiare, feedback costruttivi e valorizzazione dell’errore come opportunità di apprendimento.
Perché è importante parlarne nello sci alpino
Lo sci alpino è uno sport che richiede alte competenze tecniche, grande forza mentale e capacità di gestire situazioni ad alto carico emotivo. Una gara può durare pochi secondi, ma dietro ogni partenza ci sono mesi di preparazione, pressioni legate alla selezione, timori di infortuni e aspettative personali o esterne. In questo quadro, un ambiente psicologicamente sicuro può fungere da vero e proprio fattore di protezione. La ricerca scientifica mostra che gli atleti che si sentono psicologicamente sicuri sono più propensi a prendere rischi, e maggiormente capaci di chiedere aiuto in caso di bisogno e di mantenere alta la motivazione anche dopo una sconfitta. Inoltre, un clima positivo aiuta a prevenire il burnout, fenomeno sempre più diffuso negli sport ad alte prestazioni.
Il ruolo dello psicologo dello sport
In questo processo, lo psicologo dello sport può fare la differenza. Il suo intervento non si limita al lavoro individuale con l’atleta, ma si estende alla formazione dello staff tecnico e alla promozione di pratiche relazionali funzionali all’interno dell’intero ambiente sportivo. Può aiutare allenatori e dirigenti a riconoscere i segnali di disagio, a sviluppare competenze comunicative più efficaci, a costruire spazi di confronto sicuri e non giudicanti. Con gli atleti, il lavoro può riguardare la gestione dell’ansia, lo sviluppo della consapevolezza emotiva, la ristrutturazione di pensieri negativi e la costruzione di strategie di coping utili per affrontare le sfide quotidiane. Tutto questo contribuisce a creare un contesto dove la prestazione non è solo un obiettivo da raggiungere, ma anche un’esperienza da vivere in modo sano e sostenibile.
Conclusioni
La sicurezza psicologica è un elemento troppo spesso sottovalutato nello sport individuale, eppure fondamentale per il benessere e la crescita degli atleti. Nel caso dello sci alpino, dove il confine tra individuale e collettivo è particolarmente sfumato al di fuori della competizione, costruire ambienti sicuri non è solo auspicabile, ma necessario. Investire in sicurezza psicologica significa andare oltre il risultato immediato, per costruire carriere più sane, persone più forti e ambienti sportivi più umani. È un impegno che coinvolge tutti: psicologi, allenatori, dirigenti e compagni di squadra. Perché uno sport più sicuro è anche uno sport più giusto, più sostenibile e, spesso, anche più vincente.
A cura del dott. Matteo Deasti
Alessandro Bargnani CEO
Bibliografia
- Edmondson, A. C., & Lei, Z. (2014). Psychological safety: The history, renaissance, and future of an interpersonal construct. Rev. Organ. Psychol. Organ. Behav., 1(1), 23-43.
- Kim, J., Godfrey, M., Coleman, T., & Eys, M. (2024). Role dynamics in individual sport teams. Sport, Exercise, and Performance Psychology.
- Smith, R. L. K. A., Arvinen-Barrow, M., & Moutry, A. (2023). Moving beyond the buzzword: psychological safety is just as important as physical safety. British Journal of Sports Medicine, 57(16), 1009-1010.
- Vella, S. A., Mayland, E., Schweickle, M. J., Sutcliffe, J. T., McEwan, D., & Swann, C. (2024). Psychological safety in sport: A systematic review and concept analysis. International Review of Sport and Exercise Psychology, 17(1), 516-539.