Il peso della fatica mentale nel calcio: tra precisione, tattica e calendario sempre più fitto
Nel calcio di oggi non è soltanto il corpo ad andare incontro alla fatica: anche la mente gioca un ruolo centrale. La fatica mentale influisce sulla precisione tecnica, sulla lucidità delle decisioni tattiche e, di conseguenza, sulla qualità complessiva della prestazione. L’intensificarsi dei calendari competitivi, con partite ravvicinate e viaggi internazionali, ha reso questo tema ancora più attuale e urgente.
Effetti concreti sul gioco
La ricerca scientifica mostra che la fatica mentale non è un concetto astratto, ma ha effetti misurabili sul campo:
Riduzione della precisione nei rigori – uno studio del 2025 (Liu et al.) ha dimostrato che la fatica mentale compromette la precisione nei tiri dal dischetto.
Decisioni più lente e meno efficaci – nei giochi ridotti (Small-Sided Games), la fatica mentale aumenta gli errori di passaggio, riduce l’efficacia nei dribbling e peggiora la qualità delle scelte tattiche (Smith et al., 2020; Moreira et al., 2021).
Minore coordinazione di squadra – quando i giocatori sono mentalmente affaticati, la sincronizzazione dei movimenti cala e aumenta la disorganizzazione difensiva (Coutinho et al., 2017).
Monitoraggio durante la stagione
Una ricerca condotta su calciatori Under-23 in Inghilterra (Sawczuk et al., 2020) ha mostrato che la percezione di fatica mentale raggiunge il suo massimo il giorno dopo la partita. Questo stato è strettamente legato alla qualità del sonno, alla motivazione e anche alla percezione del dolore muscolare. Si tratta di un aspetto importante perché, se ignorato, può avere un impatto cumulativo sulla performance lungo tutta la stagione.
Il caso del calcio femminile
Il tema della fatica mentale è particolarmente attuale anche nel calcio femminile. Con la crescita del movimento e l’aumento del numero di competizioni, le atlete si trovano a gestire calendari molto intensi, trasferte frequenti e tempi di recupero limitati. Molte giocatrici internazionali hanno segnalato la necessità di introdurre pause obbligatorie per tutelare la salute fisica e mentale.
FIFPRO ha recentemente raccomandato almeno 4 settimane di stop a stagione, di cui 2 completamente libere da impegni di club o nazionale, oltre a periodi di recupero obbligatori a metà stagione e limiti specifici per i giovani calciatori (Reuters, 2025).
Conclusione
La fatica mentale nel calcio è una realtà che non può più essere sottovalutata. Influisce sulla tecnica individuale, sulle decisioni e sull’organizzazione tattica della squadra. Per questo motivo, riconoscerne i segnali, monitorarla in modo costante e prevedere periodi di recupero non è solo una scelta utile a migliorare le performance, ma rappresenta soprattutto una misura fondamentale per la tutela della salute psicofisica degli atleti.
Bibliografia
Liu, Q. et al. (2025). The Impact of Mental Fatigue on the Accuracy of Penalty Kicks in College Soccer Players. Sports, 13(8), 259.
Smith, M.R., et al. (2020). Mental fatigue impairs soccer-specific decision-making. Psychology of Sport and Exercise.
Moreira, A. et al. (2021). Effects of mental fatigue on performance in small-sided soccer games. Revista Brasileira de Medicina do Esporte.
Coutinho, D. et al. (2017). Mental fatigue and team tactical behaviour. Frontiers in Psychology.
Sawczuk, T. et al. (2020). Mental fatigue monitoring in academy soccer players. Journal of Sports Sciences.
FIFPRO & Reuters (2025). Recommendations for player workload and recovery.
AP News (2025). Athlete workload in women’s football and mental health concerns.
Dottoressa Maria Liberti
Psicologa dello Sport

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