ARTICOLI
Il mito del capitano: una leadership condivisa per vincere insieme
- 29 dicembre 2025
- Posted by: saratosello22
- Categoria: Articoli
Lo sviluppo della leadership negli atleti di sport di squadra è diventato un tema centrale della psicologia dello sport, spostando l’attenzione dalla figura solitaria dell’allenatore a quella cruciale dei leader atleti interni al gruppo. Come sottolineato dal celebre coach Mike Krzyzewski, sebbene il talento sia fondamentale, l’ingrediente più importante dopo di esso è la leadership interna, poiché sono gli atleti stessi a stabilire standard più elevati di quanto il team farebbe normalmente da solo. La ricerca dimostra che la presenza di leader di alta qualità tra i giocatori è associata a una maggiore identificazione con la squadra, una motivazione superiore, una fiducia collettiva più solida e, in ultima analisi, prestazioni migliori.
La classificazione della leadership: i quattro ruoli chiave
Per comprendere come sviluppare la leadership, è necessario innanzitutto definire cosa si intenda per leader atleta. Tradizionalmente, la leadership era divisa in funzioni strumentali (legate al compito) ed espressive (legate alle relazioni sociali). Tuttavia, studi più recenti hanno ampliato questa classificazione identificando quattro ruoli distinti che possono essere ricoperti dai giocatori:
- Leader del compito (Task leader): Si occupa della guida tattica in campo, aiutando la squadra a mantenere il focus sugli obiettivi e fornendo istruzioni durante il gioco.
- Leader motivazionale: È il principale motivatore sul campo, capace di incoraggiare i compagni a superare i propri limiti e di gestire le emozioni collettive per massimizzare la prestazione.
- Leader sociale: Opera principalmente fuori dal campo, promuovendo buone relazioni e un’atmosfera positiva nello spogliatoio o durante gli spostamenti; è una figura di fiducia che risolve i conflitti interni.
- Leader esterno: Funge da collegamento tra la squadra e l’esterno, rappresentando il gruppo nei confronti della dirigenza, dei media e degli sponsor.
È interessante notare che questi ruoli sono spesso distribuiti tra diversi atleti; infatti, è raro che un solo individuo, come il capitano, eccella in tutte e quattro le aree.
Il mito del capitano e la leadership condivisa
Uno dei risultati più significativi emersi dalle fonti è il cosiddetto “mito del capitano”. Nonostante le alte aspettative di allenatori e media, i dati indicano che in quasi la metà dei casi (44%), il capitano non è percepito dai compagni come il leader principale in nessuno dei quattro ruoli menzionati. Questo suggerisce che la leadership non dovrebbe essere limitata a una nomina formale, ma coltivata come un processo di leadership condivisa. In un sistema di leadership condivisa, la responsabilità è distribuita tra più membri, inclusi i leader informali che emergono spontaneamente dalle interazioni del gruppo. Questo approccio riduce il sovraccarico di ruolo su un singolo individuo e sfrutta le diverse competenze dei membri del team.
Leader si nasce o si diventa? Tratti e comportamenti
Il dibattito sulla natura della leadership — se sia un tratto innato o una capacità appresa — pende decisamente a favore dello sviluppo comportamentale. Sebbene alcuni tratti della personalità, come l’estroversione e l’essere articolati, facilitino l’emergere di un leader, la ricerca indica che i comportamenti messi in atto sono predittori più efficaci della qualità della leadership rispetto ai tratti stabili. In particolare, la Identity Leadership (leadership d’identità) è emersa come il comportamento più decisivo per distinguere i leader di alta qualità. Questi leader non si concentrano sull’ “io” o sul “me”, ma lavorano attivamente per creare, incarnare e promuovere un senso collettivo di “noi” e “ci”. Essi diventano “imprenditori dell’identità”, capaci di far sentire ogni membro parte integrante di una missione comune.
Il processo di sviluppo: Sfide, feedback e supporto
Lo sviluppo dei leader atleti è un processo guidato principalmente dall’esperienza pratica e dall’interazione sociale. Le fonti identificano tre pilastri fondamentali per questo percorso:
- Sfide evolutive: Gli atleti crescono come leader quando vengono messi alla prova con situazioni che richiedono loro di uscire dalla zona di comfort. Esempi includono giocare in livelli o posizioni diverse, assumersi responsabilità decisionali autonome o superare avversità significative, come infortuni o periodi di scarsa forma.
- Feedback: È essenziale per aiutare i leader a riconoscere i propri punti di forza e le aree di miglioramento. I compagni di squadra sono spesso la fonte più preziosa di feedback onesto e critico, fondamentale per la riflessione personale del leader.
- Supporto: Un ambiente di supporto riduce l’insicurezza derivante dalle sfide e infonde fiducia. Avere compagni su cui contare emotivamente permette al leader di perseverare anche nei momenti di pressione.
Competenze da coltivare
Per essere efficace, un leader atleta deve sviluppare un set specifico di competenze:
- Competenze interpersonali: Capacità di ascolto attivo, comunicazione chiara e capacità di comprendere le diverse prospettive e i background dei compagni.
- Gestione del team: Abilità nel fornire feedback costruttivi (sia positivi che negativi), agire come modello di comportamento e motivare i compagni durante i momenti critici di una gara.
- Competenze di visione: Capacità di analizzare le situazioni di gioco, prendere decisioni strategiche e riorientare la squadra quando le cose non vanno secondo i piani.
Strategie pratiche per allenatori e club
Gli allenatori giocano un ruolo vitale nel facilitare questo sviluppo passando da uno stile autocratico a uno di empowerment. Vi sono diverse strategie concrete:
- Shared Leadership Mapping: Utilizzare l’analisi delle reti sociali per mappare le percezioni di leadership all’interno della squadra, identificando i leader naturali già presenti per i diversi ruoli.
- Il Programma 5R: Un intervento strutturato che guida il team attraverso fasi di Readying (preparazione), Reflecting (riflessione), Representing (rappresentazione), Realising (realizzazione) e Reporting (valutazione), con l’obiettivo di costruire una forte identità sociale e sviluppare le capacità dei leader nominati.
- Mentoring: Incoraggiare relazioni di tutoraggio tra atleti più esperti e giovani promesse, permettendo il trasferimento di conoscenze e valori in modo informale e naturale.
In conclusione, lo sviluppo della leadership non è un evento isolato ma un viaggio continuo alimentato da sfide reali e supportato da una cultura di squadra che valorizza la crescita personale. Investire nello sviluppo dei leader atleti significa non solo migliorare la prestazione sportiva, ma anche nutrire il benessere e la resilienza di tutto il gruppo.
Bibliografia:



Informazioni Consulenza